La rabbia e l'ascolto: trovare il proprio guerriero.
"E' normale che esista la paura, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti." (Paolo Borsellino)
Il Seminario si terrà il 20 Aprile 2012, dalle 17.30 alle 20.30
via dei Tizii 3, Roma (San Lorenzo)
Seminario Gratuito
E' necessaria la prenotazione scrivendo una mail a [email protected] o contattandoci al 334.9690444.
La rabbia è un'emozione territoriale. Quando ci sentiamo invasi, prevaricati, trattati ingiustamente, la rabbia si genera e ci fa presente con chiarezza che stiamo ricevendo un'invasione: nei nostri diritti, nella nostra sfera affettiva, nelle nostre aspettative. E' importante ascoltarla per decifrare ciò che ci sta succedendo.
Spesso, la rabbia è un'emozione socialmente condannata, "non sta bene", soprattutto se provata verso una persona cara, un'amica, un partner ecc. Ma non c'è nulla di male a sentire la rabbia, l'importante è ciò che ne facciamo.
Contattare il proprio guerriero (o la propria guerriera) non per sopraffare o imporsi a ogni costo, ma per imparare a usare la propria forza, per iniziare a fare le cose che fanno più paura, magari le stesse che possono renderci felici.
Contattare il proprio guerriero/a perché, se siamo infelici, non è colpa di qualcun altro.
Contattare il proprio guerriero per lasciar vivere una nostra parte sacrale e vitale: riuscire ad ascoltarci, a capire ciò che vogliamo e ad usare la rabbia come un carburante per vincere la paura e per andare davvero nella direzione che abbiamo scelto. Contattare il proprio guerriero per non "ingoiare" la propria rabbia né per usarla in modo violento contro qualcuno ma per utilizzarla come energia per il movimento verso i nostri obiettivi.
I conduttori:
Marco Mazza e Giovani Porta, psicologi psicoterapeuti Gestalt
Il Seminario si terrà il 20 Aprile 2012, dalle 17.30 alle 20.30
via dei Tizii 3, Roma (San Lorenzo)
Seminario Gratuito
E' necessaria la prenotazione scrivendo una mail a [email protected] o contattandoci al 334.9690444.
La rabbia è un'emozione territoriale. Quando ci sentiamo invasi, prevaricati, trattati ingiustamente, la rabbia si genera e ci fa presente con chiarezza che stiamo ricevendo un'invasione: nei nostri diritti, nella nostra sfera affettiva, nelle nostre aspettative. E' importante ascoltarla per decifrare ciò che ci sta succedendo.
Spesso, la rabbia è un'emozione socialmente condannata, "non sta bene", soprattutto se provata verso una persona cara, un'amica, un partner ecc. Ma non c'è nulla di male a sentire la rabbia, l'importante è ciò che ne facciamo.
Contattare il proprio guerriero (o la propria guerriera) non per sopraffare o imporsi a ogni costo, ma per imparare a usare la propria forza, per iniziare a fare le cose che fanno più paura, magari le stesse che possono renderci felici.
Contattare il proprio guerriero/a perché, se siamo infelici, non è colpa di qualcun altro.
Contattare il proprio guerriero per lasciar vivere una nostra parte sacrale e vitale: riuscire ad ascoltarci, a capire ciò che vogliamo e ad usare la rabbia come un carburante per vincere la paura e per andare davvero nella direzione che abbiamo scelto. Contattare il proprio guerriero per non "ingoiare" la propria rabbia né per usarla in modo violento contro qualcuno ma per utilizzarla come energia per il movimento verso i nostri obiettivi.
I conduttori:
Marco Mazza e Giovani Porta, psicologi psicoterapeuti Gestalt